
Il Marsala è classificato come vino liquoroso, ovvero ottenuto con l'aggiunta di alcol per elevarne la gradazione e favorirne la stabilità.
Può essere prodotto soltanto nel territorio individuato dal disciplinare (gran parte della provincia di Trapani) e deve essere imbottigliato nella zona di origine. Nasce esclusivamente da uve autoctone - le bianche Grillo, Inzolia, Catarratto e Damaschino, e le rosse Nero d'Avola e Nerello Mascalese - con una netta prevalenza di utilizzo delle bianche, visto che le rosse sono ammesse soltanto per il Marsala Rubino, una tipologia di recente introduzione.
La classificazione delle varie tipologie di vino Marsala è basata su diverse caratteristiche: la "concia", il tempo di invecchiamento in botte, il colore, il grado alcolico e quello zuccherino.
La prima distinzione si realizza tra il Marsala "Vergine" ed i tipi "Superiore" e "Fine". Questa è una differenza sostanziale, in quanto il "Vergine" viene prodotto senza utilizzo di "concia", gli altri due tipi sono invece "conciati".
Cosa significa "conciare" il Marsala? L'innalzamento del grado alcolico della base è ciò che fa del Marsala un vino liquoroso, ciò avviene con l'addizione di semplice alcol etilico (o acquavite di vino), in questo modo si ottiene un "vergine". Con l'aggiunta di alcol, mosto cotto e mistella, che insieme formano appunto la "concia", si ottiene la produzione del Marsala "fine" e del "superiore".
Le specifiche uve utilizzate e la diversa composizione della concia determinano il colore, che può essere "oro" o "ambra", in relazione all'aggiunta di mosto caramellizzato, o "rubino" nel caso in cui siano state usate uve rosse, ed il grado zuccherino ("secco", quando gli zuccheri sono sono inferiori a 40 g/litro, "semisecco" per valori tra 40 e 100 g/litro, e "dolce" per valori maggiori di 100 g/litro).
L'affinamento del Marsala viene svolto in legno, preferibilmente rovere, e la durata minima è 1 anno per il tipo "fine", fino a giungere ad oltre 10 anni per il "vergine riserva".
Abbiamo detto "minimo" proprio perché l'invecchiamento, fattore fondamentale per la produzione dei migliori Marsala, può durare persino decenni. Le grandi "riserve" maturano con il particolare metodo "Soleras", un sistema di accatastamento piramidale delle botti grazie al quale il vino più giovane viene miscelato, anno dopo anno, con quello più invecchiato, in proporzioni fisse e senza soluzione di continuità nel tempo. Cosicché quello che viene spillato dalle botti alla base della piramide è sempre il frutto di un processo di affinamento di lunga durata che gli conferisce profumi evoluti e grande complessità. Il metodo "soleras" è largamente impiegato soprattutto per il Marsala "vergine".
In questa tabella potrete leggere in dettaglio la classificazione delle varie tipologie di Marsala.
Sopravvivono ancora oggi alcune denominazioni di antica tradizione, in parte derivanti dal periodo "inglese" del Marsala, che possono essere aggiunte in etichetta a discrezione del produttore: tra queste, le più diffuse sono "I.P. - Italia Particular", utilizzata per il "fine", "S.O.M. - Superior Old Marsala", un Marsala superiore secco, e il superiore "G.D. - Garibaldi Dolce".
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