I vini liquorosi costituiscono una categoria enologica di grande importanza storica, in quanto l'introduzione della tecnica di "fortificazione" rese possibile lo sviluppo del commercio vinicolo anche a grandi distanze, come avvenne per il Marsala già a partire dalla fine del '700 grazie all'intuito degli Ingham e dei Whitaher.
Da un punto di vista tecnico e legislativo, i vini liquorosi vengono prodotti partendo da un vino base, con grado alcolico non inferiore al 12%, cui si aggiunge alcol di vino (o acquavite di vino) e, in alcuni casi, una mistella (mosto addizionato di alcol per bloccarne la fermentazione). Se ne ottiene un vino stabilizzato, facilmente conservabile, con una gradazione alcolica compresa fra i 15 e i 22 gradi percentuali.
Spiccano per complessità, eleganza e magnificenza, per un "corredo" sensoriale importante e variegato: da sorseggiare ed annusare, lasciandosi ammaliare da profumi di frutta secca, confettura di fichi, albicocca, arancia, pesca e da note speziate. Vini da assaporare nella meditazione, offrono grande ricchezza al dessert.
La Sicilia vanta una posizione di assoluto prestigio nella produzione di vini liquorosi: lo storico Marsala è affiancato da numerose e pregevoli interpretazioni di uve Zibibbo (Moscato d'Alessandria) e Malvasia.
I vitigni
Le uve Zibibbo
Il nome "Zibibbo" (dall'origine araba "zabib", uvetta o uva passa) viene utilizzato in Sicilia per identificare il vitigno conosciuto anche come Moscato d'Alessandria o Moscatellone, quest'ultimo termine proprio per sottolineare la notevole grosse...
La Malvasia bianca
Con il termine "Malvasie" si identifica un vasto gruppo di vitigni, sia a bacca bianca che nera, coltivati in zone talvolta ben diverse per clima e terreni. In realtà, le caratteristiche di questi vitigni non sono affatto omogenee, solo al...